"Prima dell'era Meiji, molti maestri di jū-jutsu insegnavano solo i kata. Ma io ho studiato sia il Tenshin Shin'yō jū-jutsu che il Kitō jū-jutsu, ed entrambi gli stili includono la pratica sia dei kata che del randori. Se dovessi paragonare il jū-jutsu ad una lingua, allora direi che lo studio dei kata può essere associato allo studio della grammatica, mentre la pratica del randori può essere associata alla scrittura. [...] Agli studenti avanzati piace cambiare spesso il compagno di allenamento durante il randori, e molti di loro tendono a trascurare lo studio dei kata.

Nell'esecuzione dei kata, tori indietreggia quando viene attaccato da uke, per poi rivolgere la forza dell'avversario contro lui stesso. Questa è la flessibilità del jūdō: una cedevolezza iniziale prima della vittoria finale.»

(Jigorō Kanō)

Ad oggi i Kata "ufficiali", ossia riconosciuti dal Kodokan di Tokyo, ammontano a sette:

1. Randori No Kata (forme della pratica libera);

2. Kime No Kata (forma della decisione);

3. Ju No Kata (forma della cedevolezza);

4. Kodokan Goshin Jutsu (forma della difesa personale del Kodokan);

5. Itsutsu No Kata (forma dei 5 principi);

6. Koshiki No Kata (forma delle cose antiche);

7. Seiryoku Zen'yo Kokumin Taiiku No Kata (forma per l'educazione fisica nazionale).


Il Randori No Kata è costituito da 2 Kata distinti:

- Nage No Kata (forma dei lanci/proiezioni);

- Katame No Kata (forma dei controlli).


Dei 7 Kata ufficiali, il Kodokan Goshin Jutsu è l'unico a cui non ha contribuito direttamente Jigoro Kano; risale infatti al 1956 ad opera di illustri maestri del Kodokan.  


Esistono poi altri Kata non riconosciuti ufficialmente come il Nage Ura No Kata, il Go No Kata ed il Go No Sen No Kata.


 

Nella foto: gli insegnanti tecnici del Judo Ferrara durante una dimostrazione del Kodokan Goshin Jutsu.

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